II domenica durante l’anno: un immenso sì alla vita

«Sì alla terra ed all’acqua ed alle creature che vi dimorano, / sì all’aria da cui viene la vita, sì alla luce ed all’ombra, / sì al ritmo delle stagioni ed al ritmo del sangue, / sì a tutto ciò che si forma e trasforma […]. / Sì col mio amore, breve com’è breve il mio tempo, / e che pure vorrebbe tutto in sé accogliere, di sé circondare!  / Le mie braccia allargate sono appena l’inizio del cerchio. / Ma un Amore più vasto lo compirà» (M. Guidacci).

Non è forse questo il nostro desiderio più segreto? Dire sì alla vita, al bene, alla pace, sì ai fratelli e alle sorelle che incontro, al perdono e alla gioia? E non accade che anche noi misuriamo quanto siano corte le nostre braccia, quanto sia debole e “breve” il nostro amore, che cerca in tutti i modi di scaldare il mondo, e poi lo scopre freddo e distante? Così ostile e gelido che siamo tentati, ogni volta, di dire no, di smettere di provarci, di soffocare il desiderio scritto in fondo al cuore che continua nonostante tutto a invitarmi a credere al bene, alla gioia, alla luce.

È questo il senso del segno con cui Gesù inaugura il suo ministero a Cana di Galilea e con il quale ci dice: io sono il grande sì alla vita e sono venuto per confermarti che vale la pena provarci. Io sono l’amore capace di scaldare il mondo, l’abbraccio immenso che completa i vostri abbracci corti e temporanei. Un Dio di cui ci si può davvero innamorare. Che fa la cosa più bella e inaspettata e che, cambiando la nostra acqua in vino, ci riaccende dentro la speranza, ci spinge a credere ancora nella vita.

E ci invita a fare due semplici cose alla nostra portata. Prima di tutto, con le parole di sua madre, colei che più di ogni altro l’ha compreso, ci chiede di fare quello che ci dirà. Di fidarci del vangelo, appunto di non stancarci di dire sì, di perdonare, amare, donare, accogliere. E poi, è la seconda cosa, di farlo fino alla fine, di riempire le anfore di acqua fino all’orlo: ma Signore, è acqua, verrebbe da dirgli. Sarà limpida quanto vuoi, ma non scalda il cuore. E, invece, lui insiste: tu fai la tua parte, allarga le braccia più che puoi, ama sempre e comunque. Quello che manca lo aggiungo io. Più acqua metti, più vino ci sarà. Anche se tu riuscissi a mettere solo uno, metto io tutto il resto, raggiungo io quota cento. Non c’è neanche un piccolo gesto d’amore che sarà perduto, nemmeno un centimetro d’abbraccio che verrà sprecato. A Cana, Gesù pronuncia una volta per tutte il grande sì di Dio in cui sono raccolti e vivono e fioriscono i nostri piccoli sì di ogni giorno.

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